I grandi compositori che hanno composto capolavori di questo particolare genere hanno realizzato partiture specifiche, ovvero adoperando accorgimenti compositivi e strumentazioni adatte a rendere naturale la fusione di questi elementi, di queste masse di artisti così diverse fra loro.

Anche nel caso di una rielaborazione di brano preesistente, non basta mettere insieme le componenti, è necessario riscrivere la partitura adattandola in modo da valorizzare armonicamente le potenzialità di ciascuna componente.

Il lavoro di squadra diventa macroscopico e ciascun musicista, cantante, solista è chiamato a parteciparvi con sensibilità creativa disciplinata.

Peraltro:
le prime Opere e Melodrammi risalgono alla fine del 500 ′e già precedentemente si producevano spettacoli che mettevano insieme strumenti, voci e danzatori.
Si potrebbe dire che la “fusione ”di componenti diverse, sia alla base della Storia della Musica.

In tempi dI globalizzazione, potrebbe essere percorribile come metafora musicale anche un ’altro esempio: la “fusione stilistico culturale ”.

Avviene quando un ’orchestra sinfonica si arricchisce con strumenti etnici specifici di una particolare zona del Mondo.
I musicisti, guidati da un direttore che conosca bene quel particolare linguaggio musicale, si aprono a nuove conoscenze stilistiche, ad esempio imparando quel particolare swing stilistico, che naturalmente si basa sulla tradizione folkloristica di quella specifica cultura.

Uno dei tanti esempi possibili:
il compositore Villa Lobos che portò in ambito sinfonico classico i suoni, i colori e il gusto ritmico della esuberante tradizione etnica Brasiliana.

Anche per questo argomento diventa efficace fare esempi, che permetteranno di percepire immediatamente la valenza delle tematiche.